Club Amici di Pesca a Mosca
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Messaggio  donato Mar Ott 12 2010, 10:06

Un po’ di storia

Le prime esperienze di pesca a mosca in mare sembra siano da attribuire a un certo
J. Banks che sul magazine “New World” parlava della pesca a mosca alle spigole
striate nel New England gia' nel 1766. Sempre in Nord America J.C. Smiths
menziona tale tecnica di pesca per la cattura delle “Striped”, nel suo “Natural
history of the fish of Massachusets” datato 1833. Furono quindi del Nord
America i primi pionieri che iniziarono a pescare in mare con la “coda di
Topo”, agevolati dall'abbondanza di predatori, ma soprattutto dalla scoperta di
nuovi materiali: la SFF
(saltwater fly fishing) necessita infatti del raggiungimento di lunghe distanze
e i pesci catturabili in mare sprigionano potenze sconosciute ai pesci d'acqua
dolce. I nuovi metodi di stagionatura del bamboo' e le nuove leghe scoperte in
quegli anni permettono la costruzione di attrezzi da pesca adatti a contrastare
i combattimenti di Tarpon e delle grosse striped bass, prede che arrivano
facilmente a 20-30 kg.
Sino ad allora le mosche usate erano di chiara derivazione dai classici
dressing per il salmone atlantico, ma costruite in misura doppia o tripla!! Fu'
solo nel 1896 che la signora Mary Orvis nel suo libro “favourite flies”
descrive il primo streamer da mare chiamata “cracker”. La febbre di massa dei
pescatori nordamericani per Tarpon e Bonefish scoppia nel primo decennio del
ventesimo secolo, si catturano Tarpon di 15-30 kg con canne in bambu' e
code in budello animale! Sui giornali e libri dell'epoca si discute di chi per
primo avesse catturato un tarpon oltre le 100 libbre e nel 1930 la
rivista “field and Stream” pubblica la cattura di G. Bonbright di un tarpon di 136 libbre!! Le ricerche
tecnologiche della prima e seconda guerra mondiale oltre a dare impulso a tutti
i settori dell'industria, porto' nella pesca le novita' del nylon e delle canne
in rame beryllium, nacquero successivamente le prime canne in fiber glass e
infine in boron e grafite. Fu grazie a queste innovazioni tecnologiche che i
pescatori nordamericani svilupparono tecniche di lancio sconosciute in europa e
poterono combattere con successo pesci dalla forza mostruosa come Marlin e i
carangidi dell Pacifico.


I target della Pesca a Mosca

Oggi la PAM (Pesca A Mosca) in mare è una realta affermata in molti paesi, in alcuni è addirittura la principale tecnica di lancio con gli artificiali. In Italia da alcuni anni un gruppo di veri e propri “pionieri” che si aggirano per spiagge e foci con canna da mosca, cercano di dimostrare, con tutti i limiti intrinsechi di questa tecnica, soprattutto in termini di distanza raggiungibile, che è possibile catturare predatori interessanti. Dopo le prime esperienze soprattutto con le spigole, si è cominciato a catturare da terra pesci Serra, lecce amia e stella, Barracuda ma anche rombi ed orate. Dalla barca sono catturabili diversi pelagici, fra cui tonnetti, palamite, lampughe, sgombri, sugarelli, ricciole e alletterati. In questo senso la Pesca a Mosca in mare si spinge addirittura oltre: infatti oltre ai predatori è possibile catturare qualsiasi specie di cui si possa realizzare e adeguatamente presentare, una valida imitazione di ciò di cui si nutre.
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